Chiesetta

Gazzo Bigarello






Oratorio di Sant'Antonio Abate

Bazza Bigarello



L’oratorio realizzato nel 1605 su commissione del nobile Antonio di Agostino della Valle è dedicato a Sant’Antonio Abate.
All’esterno, una targa recita DIVO A[NTONIO] HOC SACRU[M] ANTONIUS A VALLE DICA[IT] AN[NO] MDCV.
L’edificio ha una facciata scandita da due coppie di lesene tuscaniche con trabeazione spezzata. Il prospetto è concluso da una cimasa a nicchia con frontone curvilineo.




   
L’oratorio di Sant’Antonio abate era anticamente la chiesa di corte Bazza ma ha sempre avuto un accesso pubblico che mantiene ancora oggi, essendo l’ingresso prospicente la strada. La chiesa è molto piccola, dalle dimensioni sembra una cappella votiva, ma ben tenuta e conservata, semplice ed essenziale.

 



Oratorio della Madonna delle Grazie 

Corte Chiaviche


(secolo XVIII)


Parrocchia di Bigarello

Nella Parrocchia di Bigarello a metà Cinquecento è segnalata l'esistenza delle società unite del Santissimo Sacramento e della Beata Vergine (Putelli 1934); nel 1676 quest'ultima risulta chiamarsi della Vergine del Carmelo, nome assunto per distinguersi da un oratorio dei Padri Minori intitolato alla Vergine del Rosario (Visita Cattaneo 1676). 
Nel territorio della parrocchia erano presenti gli
oratori dei Padri Canonici del monastero di San Vito di Mantova (Visita Cattaneo 1676), quelli della Beata Vergine della Neve e di San Francesco da Paola, entrambi di patronato della famiglia Nerli (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), quello della Beata Vergine Assunta a Susano e un piccolo sacello della Beata Vergine delle Grazie (Visita Origo 1901).


Parrocchia di Stradella

Nel territorio parrocchiale si trovava nel 1676 un oratorio intitolato a San Carlo a "Magrete", in precedenza appartenente a Carlo Piroli e passato in quel tempo alla marchesa Claudia Agnelli Gonzaga, che vi fa celebrare a suo comodo (Visita Cattaneo 1676).
All’inizio del Novecento ad esso non si fa menzione, mentre è segnalato l'oratorio di San Girolamo, di ragione del marchese Benedetto Sordi e si accenna ad altri due oratori privati non utilizzati per le celebrazioni, dei quali non viene data altra indicazione (Visita Origo 1901).