Oratori Castel Goffredo
(wikipedia)




Oratorio dell'Immacolata Concezione — In contrada Lodolo. Ricostruita agli inizi del Settecento, assieme al suo campanile.

Oratorio di San Francesco
— In contrada Perosso. Ricostruito agli inizi del Settecento su una chiesa preesistente. All'interno una pala dei Seicento raffigurante San Francesco, Santa Chiara e San Domenico.

Oratorio di Sant'Elena
— In contrada Selvole. Piccolo oratorio ricostruito nella metà del Settecento.

Oratorio di Santa Maddalena
— In Contrada Poiano. Costruito agli inizi del Settecento.

Chiesa di San Lorenzo
— In frazione Casalpoglio. Edificata agli inizi del Settecento con a fianco un interessante campanile a cono, conserva al suo interno una pala raffigurante San Lorenzo.

Oratorio di Sant'Apollonio
— In strada Sant'Apollonio. Edificio di origine romanica, fu ricostruito a metà del Settecento.

Oratorio di San Vito
— In via San Vito. Il piccolo tempio, in muratura, si può far risalire al XV secolo o al XVI. Era già sicuramente esistente nel 1566. Storicamente, riguardo alla giurisdizione ecclesiastica, l'oratorio campestre di San Vito nel 1566 era compreso nell'elenco degli oratori dipendenti dalla parrocchia di Castel Goffredo, come nel 1603 e nel 1654; successivamente scompare dalle pertinenze della parrocchia di Castel Goffredo per apparire in quelle della parrocchia di Casaloldo. Sebbene la chiesetta sia intitolata a san Vito, a san Modesto e a santa Crescenzia, è nota soprattutto con il nome Madonna di San Vito: secondo la tradizione, infatti, la Madonna in questo luogo sarebbe apparsa ad una bambina sordomuta, guarendola. Quando infuriava la seconda guerra mondiale, soprattutto negli anni 1944 e 1945, l'oratorio era meta continua di visite, rifugio sicuro per tanta gente, luogo di preghiera e di speranza.

Oratorio di San Michele Arcangelo
— In strada Casaloldo. La facciata dell'oratorio è di impostazione neoclassica con quattro lesene che reggono il timpano. L'interno è a navata unica coperta da volta a botte. Sui fianchi della chiesa si aprono due cappelle. L'altare maggiore è in legno dorato e finemente lavorato, opera del castiglionese Giovanni Battista Barilli, del 1721. Sull'altare domina la statua dall'arcangelo Michele con lancia in atto di trafiggere il diavolo. Sempre sull'altare è collocata una statua lignea della Madonna di Caravaggio, di scuola bresciana del XVIII secolo. Nella cappella di sinistra si conserva la Madonna della Neve, affresco proveniente dall'antico oratorio di san Michele. Nel muro perimetrale è stato rinvenuto un marmo lavorato con cornici e stella esagonale di epoca longobarda. A poca distanza dall'oratorio sorge il complesso di edifici chiamato Palazzo Riva, risalente alla metà del XVII secolo.

Oratorio di Santa Maria Formosa
— In contrada Berenzi. Edificato agli inizi del Settecento, conserva al suo interno una pala d'altare del Seicento Visitazione di Maria a Santa Elisabetta.

Oratorio di San Pietro
— In località San Pietro. La piccola chiesa, esistente già nel Cinquecento, è stata inglobata tra due edifici rurali situati in aperta campagna.

Oratorio di Sant'Anna
— In contrada Sant'Anna. L'oratorio fu fatto costruire nel 1727 a spese del dottor Nicola Zaltieri e il 15 dicembre 1729 venne celebrata la prima messa da don Antonio Bronzi, delegato del vescovo di Mantova. La facciata è tripartita e quattro lesene sostengono il timpano. L'interno è a tre navate e volta a botte. Nell'abside è collocata un'importante tela del pittore mantovano Giuseppe Bazzani, Educazione della Vergine, del 1729 circa.

Oratorio di San Carlo
— In località Gambaredolo. La chiesa, dotata di piccolo campanile, è dedicata a san Carlo Borromeo ed è costruita a pianta semplice quadrata con struttura a croce latina. Edificata a ridosso della casa padronale, fa parte della Corte Gambaredolo, complesso di edifici rinascimentali fatti edificare dal marchese Aloisio Gonzaga di Castel Goffredo e destinati a luogo di villeggiatura dei “Gonzaga di Castel Goffredo”. Qui il 7 maggio 1592 venne assassinato il marchese Alfonso Gonzaga per motivi ereditari da otto sicari inviati dal nipote Rodolfo Gonzaga di Castiglione. Dopo la morte di Alfonso, nel 1610, il possesso della corte passò all'unica figlia Caterina che effettuò migliorie agli edifici e nel 1615 fece edificare l'oratorio, sul luogo dell'assassinio del padre. Nel 1657 l'oratorio di San Carlo e la corte vennero visitati dal cardinale Pietro Ottoboni, della diocesi di Brescia, alla quale la chiesa appartenne sino alla fine del Seicento. Passata sotto la diocesi di Mantova, nel 1777 la chiesa fu visitata dal vescovo Giovanni Battista de Pergen. All'interno della chiesa, ora sconsacrata, era custodita la Pala di San Carlo, dipinto del XVII secolo, conservata negli archivi della Parrocchia di Castel Goffredo.


Oratorio dei Disciplini


Opera di Alessandro Dal Prato


Alcuni documenti storici affermano che nel 1526 la chiesa doveva essere abbattuta e che la Confraternita dei Disciplini, al cui interno aveva la sede, rivolse un ricorso al marchese Aloisio Gonzaga, signore di Castel Goffredo, affinché l'edificio fosse risparmiato dalla demolizione.
La chiesa, a navata unica, fu ultimata nel 1587. È affiancata dal campanile innalzato nel 1686, dopo il crollo del preesistente.
All'interno sono presenti resti di affreschi della fine del XVI secolo sulla vita di san Giovanni Battista, a cui la chiesa è dedicata, e il pregevole altare maggiore in marmi policromi del 1772, opera degli artisti rezzatesi Angelo e Giambattista Lepreni.
Attualmente è sede di importanti mostre ed eventi culturali.
Qui, il 6 maggio 1592, venne portato il corpo del marchese Alfonso Gonzaga dopo il suo assassinio, prima di essere sepolto nella Chiesa di Santa Maria del Consorzio, mausoleo dei Gonzaga.
Alla congregazione appartenne anche l'oratorio, situato in contrada Picaloca, demolito per fare posto alla Casa dell'Ospizio.
(Wikipedia)



Cappella del Cimitero

Castelgoffredo








Relazione di don Giuseppe Fusari, artista che disegnò le nuove vetrate della cappella del cimitero
inaugurate lo scorso marzo, volute e progettate dai compianti don Antonio Mattioli e Corrado Bocchi.



Parrocchia di Castelgoffredo


Nella visita pastorale del 1566 si ha notizia delle chiese di Santa Maria del Consorzio, di San Giovanni Battista, di Sant’Antonio abate, di San Michele, di Santa Maria Pomposa o SantaElisabetta, di Sant’Apollonio, di San Vito, di San Lorenzo, di San Michele “castri Cirusellarum”, di San Pietro, dell’Annunciata, di Santa Maria Cocumeria, di San Bartolomeo, di Santa Maria Maddalena, di San Virginio e l’oratorio di San Giuliano (Guerrini 1940 b).
Nel 1654 sono richiamati gli oratori di Santa Croce, di San Carlo, San Giovanni Battista, di San Michele, di Santa Maria Pomposa, di Sant’Apollonio, di San Vito, di Santa Maria Cocumeria, di Santa Maria Maddalena (Guerrini 1918).
Nella visita pastorale del 1777 vengono ricordati gli oratori di San Giuseppe, Santa Maria del Consorzio, di San Giovanni Battista, di Sant’Antonio abate, di San Michele, di Santa Maria Formosa, di Sant’Anna, di Sant’Apollonio, di San Francesco, di Santa Maddalena, di Santa Croce, di San Carlo e della Santissima Immacolata Concezione (Visita Pergen 1775).
Nella visita pastorale del 1900, sono ricordate, oltre alle chiese di San Giuseppe, di San Giovanni Battista, di San Michele, di Santa Maria Formosa, di Sant’Anna, di Sant’Apollonio, di San Francesco, di Santa Maria Maddalena, di Santa Croce, di San Carlo e dell’Immacolata Concezione, l’oratorio dei Defunti e quello dell’ospedale (Visita Origo 1901).



Parrocchia Castel Goffredo Tel 0376/771999