Santa Maria della Pieve
Medole
(foto storica)
La
pieve romanica di impianto basilicale a navata unica con tetto a
capanna, terminante in un’abside semicircolare a cui è
addossato il campanile coronato da eleganti bifore, è databile
al X secolo.
La costruzione, decentrata rispetto il castro medievale, si inserisce in un'area di frequentazione
romana della quale toponimo Villa, affioramenti di materiali e inusuale dedicazione a S.Damaso
sono gli elementi più marcati. L'edificio plebanale, rimaneggiato, si mantiene entro il XII secolo,
periodo nel quale è possibile un ampliamento della struttura antica, già edificata nel 1020. Questa
si configura in pareti a componenti eterogenei e ciottoli piccoli che poggiano, nella fondazione, su
altri più consistenti. La partitura dello spazio è fornita da lesene in lapideo completate da mattoni
a graffiatura obliqua, mentre nell'abside bozzette lavorate e soluzioni formali elaborate non rilevate
altrove configurano questo come elemento finale del cantiere, i cui livelli di calpestio sono privati
dall'abbassamento del piano attuato con il riordino dell'attiguo cimitero.
(https://www.archeomedia.net/wp-content/uploads/2019/05/Le-pievi-in-area-centropadana.pdf)
Le pareti in pietra, mattoni e ciottoli a vista,
disposti in modo irregolare, terminano, nel punto di giunzione col
tetto, in caratteristici archetti in cotto, tipici del romanico
lombardo. All’interno, i lavori di asportazione delle strutture
barocche intrapresi nel ‘900, hanno permesso di recuperare gli
affreschi, la cui datazione risale probabilmente alla prima metà
del XV secolo.
Gli affreschi, imponenti e ancora in buono stato, si sviluppano
seguendo 3 registri distinti: il primo all’altezza del catino
absidale rappresenta il Cristo Pantocratore in mandorla iridata,
attorniato dai simboli degli evangelisti e da due santi. Nella fascia
sottostante si legge una teoria di santi, mentre nel registro inferiore
si possono ancora scorgere le parti superiori di due riquadri
raffiguranti due Madonne col Bambino in trono e una Crocifissione.
(http://www.terrealtomantovano.it/luogo/pieve-romanica-santa-maria/)
https://www.gardatourism.it/pieve-di-santa-maria-genitrice-medole/
Da IL SEGNO DEL MANTEGNA
Foto Cacciatore d'arte
Pieve
Oratorio di San Rocco
Medole
La chiesa di S
Rocco, posta in posizione semicentrale rispetto al paese, fonda le sue
origini sui resti di un lazzaretto del XIV secolo, e la sua
edificazione è probabilmente associabile alla peste che colpisce
il mantovano nel 1380. Al visitatore l'interno si mostra in un'unica
navata, voltata a botte, sorretta da scabri muri sui quali sono
visibili alcuni interessanti affreschi datati 1561. Nelle
raffigurazioni sulle lesene sono riconoscibili alcuni santi pellegrini,
e in una delle specchiature la Vergine col Bambino, con S. Rocco e S.
Sebastiano.
L’edificio presenta una sala liturgica
nella parte prospiciente l’ingresso, e nella parte retrostante
l’altare vi è una grande sala voltata dove per secoli si
è riunita la confraternita della Santissima Trinità, poi
soppressa nel 1792.
All'interno dell'altare posto tra la chiesa e la sede della
confraternita sono posizionate due statue lignee raffiguranti S. Rocco
e S. Sebastiano.
Presumibilmente nella nicchia centrale era custodita la Madonna della
Misericordia, attualmente conservata nella piccola chiesa della corte
Gelmina posta fuori dal paese.
La piccola costruzione è affiancata da un moncone di campanile
cinquecentesco. La sua distruzione è dovuta ad una cannonata in
occasione degli eventi bellici che travolsero il paese di Medole
durante la Seconda Guerra di Indipendenza nel 1859. La conformazione
originaria del campanile con la relativa chiesa è raffigurata in
un sovrapporta dipinto all’interno del salone da ballo di Palazzo
Ceni, ove è visibile che il campanile era sormontato da un cono
in mattoni.
La chiesa oggi è al limite del settecentesco Parco Comunale, sul
quale affaccia il lato con il campanile creando un ambientazione
suggestiva.
San Rocco, Affresco con Madonna in trono, San Rocco e San Sebastiano.
https://medoledavedere.jimdofree.com/arte-e-cultura/san-rocco/
Chiesa di San Vito
Medole
1600 (costruzione chiesa intero bene)
L’edificio
fu eretto probabilmente agli inizi del '600 in una conformazione
ridotta rispetto all’attuale. L’originaria cappella
è stata ampliata in tempi successivi con l’aggiunta di un
avancorpo dotato di due piccole aperture laterali oggi occluse.
Posta sulla strada che collega l’abitato di Medole al quattrocentesco ex convento agostiniano della Santissima Annunciata.
(beweb)
Santissima Annunciata
Medole
Convento
Convento
Dal drone
Oratorio San Damaso
Medole
sec XIX
Il complesso
rurale di San Damaso è situato nella campagna ad est del paese
di Medole, sulla vecchia strada che porta a Guidizzolo.
Il un documento emesso da Papa Alessandro II il
12 maggio 1072, enumerando i beni del Monastero di S. Prospero di
Reggio, si scorge la cappella di San Damiano in Medole donata da
Umberto Conte di Parma al detto Monastero. In un documento leggermente
successivo datato 9 settembre 1090, lo stesso Conte Umberto nomina tra
i suoi beni in Medole, la cappella di San Dalmazio, che afferma
già aver donato al Monastero di S. Prospero.
In questi documenti viene nominata la cappella,
con la casa annessa e l’orto pertinente quasi ad identificarla
come un piccolo eremo, comunque posto sulla vecchia strada che
collegava a Guidizzolo.
Nel Catasto Napoleonico si vede che la conformazione è già pressoché come quella attuale.
L’edificio religioso, secondo lo Zanucchi
risulta riedificato dalle fondazioni in seguito alle invasioni di
Enrico IV nel 1412, e deve aver acquistato il suo aspetto attuale, come
tutti gli altri edifici, dopo il passaggio di proprietà tra il
‘700 e l’800. Nell'aspetto interno la chiesa presenta un
ciclo di decorativo di effetto, realizzato da Carlo imperatori e da
Rosolino Bocchi nel 1910.
Il resto del complesso architettonico presenta
ancora tracce di decorazioni parietali e vetrate in stile Liberty,
risalenti anch’esse ai primi del novecento, per mano
dell’allora proprietario Antonio Coffani.
All’interno del complesso architettonico si
potevano ritrovare alcuni elementi di epoca romana come alcuni
capitelli, forse provenienti da un vicino sito archeologico, oppure
come alcuni ipotizzano, autoctoni, attribuendo a questo sito un origine
quale luogo di culto pagano. Questa resta una ipotesi non avvalorabile
da fonti certe.
Oggi la borgata versa in condizioni di abbandono
e decadimento, con il recente crollo di parte della chiesa che ha
irrimediabilmente distrutto parte delle decorazioni parietali.
San Damaso
Dal drone
Parrocchia di Medole
Nel 1566 oltre alla “plebis Santae
Mariae” e alla chiesa intitolata alla Beata
Maria del Dosso, vengono citate la chiesa di
San Giusto, l’oratorio di San Rocco, l’oratorio
di San Damaso (Guerrini 1940 b).
Nella visita
pastorale del 1902, sono ricordate la
chiesa di Santa Maria Nascente, San Rocco,
San Damaso, la Santissima Annunciata
(Visita Origo 1901).
Parrocchia Medole Tel 0376/868155
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