Oratorio di San Biagio
Zello di Revere
L'oratorio di San Biagio è l'edificio di culto più antico di Revere, venendo citato per la prima volta nel 1219.
Di origine romanica, si trova nella piccola frazione reverese di Zello;
ospita alle pareti affreschi di epoca medievale, per la maggior parte
risalenti alla fine del Quattrocento, recentemente restaurati ma un
tempo gravemente danneggiati da colpi di martello inferti per far
meglio aderire strati di calce applicati al fine di disinfettare
l’ambiente.
Poche note sono rimaste negli archivi. Sulle pareti sono ancora
presenti figure di Santi che, assieme alle generazioni trascorse, hanno
popolato l'oratorio; non aiutano a decifrare la storia del sacro
edificio, ma solo a meglio comprendere l'animo dei fedeli che lo
frequentano.
Questa chiesetta, dedicata a S. Biagio, è citata per la prima
volta nel decreto del vescovo di Reggio Emilia, Nicolò
Maltraversi, promulgato nel 1219 per concedere e confermare,
all'arciprete Manfredo di S. Maria di Coriano, la giurisdizione su
molte chiese e cappelle della zona, fra le quali è citata
"ecclesiam Santi Blaxi de Zella", cioè la nostra; e tale
documento trovasi nell'Archivio Capitolare del Duomo di Reggio Emilia.
Dopo tale data, 1219, i documenti tacciono per tre secoli e mezzo. Nel
1580, lo apprendiamo da un rogito del notaio Emilio Righelli,
l'oratorio di S. Biagio era dotato di una prebenda di 32 biolche
mantovane, concesse in enfiteusi a Francesco Trentini (darà il
nome alla adiacente Via Trentine).
Tale investitura la troveremo ripetuta in altro rogito Righelli nel
1595. Nel 1610 il Vescovo di Mantova, Frate Francesco Gonzaga,
concentrò nel Seminario i patrimoni di vari benefici
ecclesiastici, fra i quali, appunto, anche quello di Zello.
L’investitura del terreno a favore del Seminario si
ripeterà, attraverso vari rogiti, fino al 2 settembre 1897.
Nella Corte di Zello il palazzo del "dominus" è a cento metri
dalla chiesetta. Solamente nel 1724, con un rogito Zampolli, si parla
di "Ius patronatus" dell'avvocato Mondiani sull'oratorio di Zello.
Nel 1751, con rogito Costa, il Modiani cedeva al Seminario di Mantova
la proprietà della chiesetta a condizione che fosse "continuata
in detto oratorio l'ufficiatura di Messe".
Nel 1724 venne ceduto al Seminario di Mantova a condizione che vi
venisse celebrata la messa. Alcuni storici hanno ipotizzato che
l'oratorio fosse alle dipendenze dirette della Corte di Zello e di
Giovanni Gonzaga, terzogenito del marchese Federico I e capostipite del
ramo dei Gonzaga di Vescovato.
L’interno presenta una serie di riquadri votivi (XV secolo) e tracce di più antica decorazione.
L'oratorio è una vera e propria pinacoteca, interamente
affrescata con opere datate attorno al 1490; sotto il primo strato ne
affiorano altre del ’300.
Tra i circa trenta affreschi (compresi alcuni frammenti) i più
interessanti per fattura e linee stilistiche sono quelli che
raffigurano i "Santi Giacomo e Maddalena", la "Madonna in trono tra S.
Sebastiano e il Beato Simonino", un "Santo Cavaliere (Bovone o Bonone),
Tobiolo e l’Angelo Raffaele" ed una "Madonna del parto".
(Comune di Borgo Mantovano)
Con il Fai alla scoperta dell'Oratorio
Dove si trova
S. Messa: Sabato: 17:30 (in estate ore 18)
Oratorio Beata Vergine Maria delle Grazie
Revere
1450 - 1455 (costruzione chiesa intero bene)
L’oratorio delle Grazie venne fatto costruire dalla famiglia Gonzaga come chiesa di pertinenza del palazzo nobiliare.
Il piccolo oratorio della Beata Vergine Maria delle Grazie sorge in
corrispondenza della strada che arriva dall’argine del fiume Po e
prosegue fino davanti al castello di Revere. Essa è una chiesa
minore, utilizzata principalmente per la funzione del rosario durante
il mese mariano e per la preghiera privata vista la posizione scomoda
per l’accesso e le esigue dimensioni. I due gradini di ingresso
infatti sorgono sul ciglio della carreggiata.
(Beweb)
Cappella del cimitero
Revere
Chiesa di Santa Mustiola (Mostiola)
Chiesa romanica di Santa Mustiola si tramanda fosse stata costruita dalla contessa Matilde di Canossa nel 1080 (Magri 1980).
La
chiesa di Santa Mustiola fu parrocchiale fino al 1578, quando, su
istanza dei fedeli, acquistò il titolo di parrocchiale l’altra chiesa
esistente a Revere, intitolata all'Annunciazione della Beata Vergine
Maria (Visita Peruzzi 1575; Magri 1980).
Santa Mustiola continuò
comunque ad essere officiata fino all’inizio del XX secolo da parte di
un cappellano mantenuto dalla società del Santissimo Sacramento,
esistente nella chiesa parrocchiale, che ne amministrava i beni e
regolava la vita religiosa (Visita Cattaneo 1676; Magri 1980).
Già
dalla fine del secolo XV è documentato il grave disagio provocato
dall’apertura di fontanazzi, che arrecavano danni sempre maggiori alla
chiesa ed al centro abitato.
La chiesa di Santa Mustiola fu demolita
nel 1933 da parte del Genio Civile di Modena per costruire i bacini
intercomunicanti che ponevano rimedio alla gravosa e secolare
situazione delle inondazioni (Magri 1980).
Da Donesmondi, Istoria ecclesiastica di Mantova, 1612
Le colonne dei portici di Revere provengono dalla Chiesa di Santa
Mostiola (1080) che fu la prima chiesa parrocchiale fino al 1578 e
venne successivamente sconsacrata. Le colonne furono quindi portate
nella via principale del paese per sorreggere i portici che conducono
direttamente alla Chiesa della Beata Annunciazione della Vergine Maria.
Un passaggio sotterraneo collegava la chiesa alla torre di fronte al castello.
La chiesa di Santa Mostiola è citata nel panegirico (1767) in
onore di S. Aurelio i cui resti furono trasferiti da Roma a Revere.
Nel Compendio cronologico critico della storia di Mantova del 1833 leggiamo
e nella Cronaca universale della città di Mantova
Parrocchia di Revere
Nel territorio parrocchiale esistono a metà del
Seicento alcuni edifici sacri degni di nota: la
chiesa di Santa Maria della Misericordia, retta
dalla confraternita omonima; la chiesa di
Santa Mustiola, nella parte superiore di
Revere, dove vi è un cappellano mantenuto
dalla società del Santissimo Sacramento
esistente nella chiesa parrocchiale; due oratori, uno pubblico presso il
palazzo di Benedetto Sordi nel luogo detto "le
Brasille", e un altro intitolato a San Biagio
nella frazione di Zelo, in cattivo stato, che
aveva in passato un beneficio unito al
Seminario di Mantova (Visita Cattaneo 1676).
Ad inizio del secolo XX sono menzionati solo
la chiesa della Madonna della Misericordia,
l'oratorio di San Biagio ed un oratorio di
proprietà del marchese Sordi (Visita Origo
1901).
Parrocchia di Revere Tel. 0386/46009
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