Oratorio di San Rocco

Acquanegra


Probabile ex voto per la peste del 1600

sec XVII

La chiesa si trova all'angolo di due vie del paese, pertanto due lati sono attigui ad altre costruzioni e quindi non visibili.
La facciata si caratterizza per la divisione in due ordini e per la presenza di lesene che ne delimitano il profilo. Al centro si trova il portale ligneo inquadrato da lesene che reggono una trabeazione su cui poggia un timpano che invade parte del secondo ordine. Al di sopra di quest'ultimo, in corrispondenza con il portale di ingresso, si trovano tre finestre di cui quella centrale ad arco e le due laterali rettangolari. La facciata termina con un timpano triangolare.
La pianta della chiesa è il risultato del cambiamento dell'orientamento nel corso dei secoli. La chiesa originariamente era orientata da est a ovest, successivamente è stata modificata dandole l'orientamento nord-sud.
La pianta, di modeste dimensioni, ha un'unica navata affiancata sulla destra da una navata parallela e divisa dalla prima da due archi. La navata centrale termina in un presbiterio in cui è collocato l'altare ligneo. Mentre quella laterale è divisa da un arco e vi sono collocati due altari. La volta della navata centrale è a botte mentre le due campate della navata laterale sono a vela.
(Beweb)






Chiesa di San Michele

Acquanegra




1200 - 1300 (costruzione chiesa)

La chiesa di S. Michele risale al 1300 circa, con rifacimenti e ampliamenti eseguiti negli anni successivi. Ne è testimonianza la parte bassa del campanile in stile romanico.
La chiesa di S. Michele sorge su una collinetta artificiale creata per riparare la chiesa dalle inondazioni. La facciata della chiesa è rivolta verso la campagna e con il tempo ha perso lo strato di intonaco che la rivestiva mettendo in mostra l'orditura muraria sottostante. E' stretta e alta, terminante con le due falde del tetto la cui cornice è decorata con dentelli in cotto. Al centro si apre l'ingresso con un portale ligneo e, sopra a questo, si trova una finestra rettangolare. Il campanile a pianta quadrata è posizionato vicino all'abside sulla destra. La pianta della chiesa è a croce latina terminante con un'abside semicircolare.
(Beweb)

 



Oratorio San Salvatore

Mosio






Oratorio dedicato a San Salvatore, con annesso "ospitale", al quale fu elargita una donazione dal conte Alberto di Bosone; tale legato era amministrato dall'abate del monastero di San Tommaso di Acquanegra.
Nella zona oggi rimane una piccola cappella, posta al confine con Redondesco.

Un altro oratorio era dedicato a San Zanone, situato sul dosso dell'Albio. Quando, sulla fine del 1800, venne spianato, affiorarono i ruderi.


Cappella  del cimitero

Acquanegra




Chiesa del Rosario

Mosio







costruita nel 1725

Il progetto di recupero del dipinto Incoronazione della Vergine (attribuito a Marco Antonio Ghislina) è stato oggetto di una tesi di laurea.


Oratorio San Carlo Borromeo

Valli





1600  (costruzione chiesa)

La chiesa di S. Carlo risale al seicento. Ha caratteri riconducibili alla chiesa di S. Filastro a Mosio.
La chiesa di S. Carlo si trova parallela alla strada statale, fronteggiante una stretta via. La facciata, ormai priva di intonaco, è ripartita da lesene di ordine dorico che sorreggono la trabeazione su cui poggia il timpano triangolare. Al centro della facciata si apre l'ingresso con portale ligneo e cornice in cemento, realizzata in tempi recenti. Al di sopra del portale d'ingresso si trova una finestrella rettangolare affiancata da due nicchie, poste tra le lesene.
La chiesa è ad un'unica navata terminante in un profondo e stretto presbiterio che si conclude con un'abside semicircolare.
(Beweb)

 







Parrocchia di Mosio

Da un manoscritto, conservato presso l'archivio parrocchiale di Mosio, si ha notizia di tre edifici sacri: l'Oratorio "Prestazione della Beata Vergine", l'Oratorio detto della "Consolazione", l'Oratorio, tuttora esistente, dedicato a San Carlo Borromeo, posto in località Valli (1615).
Nel 1654 si ha notizia dell’oratorio di San Carlo alle Valli di Mosio (Guerrini 1918). Nella visita pastorale del 1777 vengono nominati l’oratorio di “ius patronato del signor Savini”, l’oratorio di “ius patronato del signor Fachinelli” e l’oratorio delle Valli di Mosio. (Visita Pergen 1775).
Nella visita pastorale del 1902, oltre a richiamare la frazione di Valli, sono ricordate le chiese di San Carlo e della Maternità di Maria Vergine (Visita Origo 1901).
 

Una lapide posta sulla facciata della parrocchiale fa riferimento alla Chiesa di San Zenone, non più esistente.
La chiesa è stata abbattuta in epoca imprecisata, ma rimangono tracce della fondazione nei pressi di una strada denominata San Zenone.