Romitorio di San Pietro

Redondesco


clicca sulla foto




Oratorio di San Domizio e San Rocco

Redondesco





Chiesa barocca dedicata a San Domizio.
Costruita nel Quattrocento, conserva di quell’epoca soltanto il campanile, mentre navata e facciata risalgono al secolo successivo, nel quale ricevette anche la visita di san Carlo Borromeo (1580).
Custodisce le spoglie del martire cristiano Domizio, copatrono di Redondesco.
Il corpo del Santo è stato trasferito dal cimitero di Santa Priscilla a Roma il 14 aprile 1668 per essere trionfalmente accolto dal commovente popolo redondescano.
In quegli anni infieriva in Lombardia la «Peste» e Redondesco è stato flagellato da questo terribile morbo. I pochi e infelici superstiti hanno pensato di ricorrere a qualche protettore e fu scelto il Santo Lucio Domizio.
La chiesetta che lo accoglie può essere visitata nei suoi splendori architettonici con alcuni affreschi.



 

Restauro




Oratorio San Salvatore

Il monastero o la cella monastica di San Salvatore sarebbe stato per Ragazzi il primo centro religioso nel territorio di Redondesco, che avrebbe poi dato origine alla parrocchia prepositurale del borgo.
Esso, ridotto ai resti di una cascina con chiesetta, è situato attualmente nel territorio del comune di Acquanegra sul Chiese, ma molto più vicino a Redondesco, ad est della Via Postumia, abbastanza prossimo a Mosio. Seguendo il Guerrini, nelle sue annotazioni agli atti della visita pastorale compiuta nel 1566 dal vescovo di Brescia Bollani, il titolo di S. Salvatore portato da una chiesa dell'allora territorio di Redondesco è indice sicuro che colà doveva esservi un vasto latifondo del monastero di Leno o di Santa Giulia di Brescia, forse proveniente da una donazione effettuata in epoca longobarda di una terra appartenente al fisco regio.
Sotto il titolo di San Salvatore sarebbe quindi stata costruita una casa monastica, che avrebbe avuto una certa rinomanza, poiché in seguito sarebbe divenuta il cosiddetto Hospitale de Moso in quanto il borgo ad esso più vicino doveva appunto essere Mosio, ricordato in una donazione del conte Alberto di Sabbioneta degli Ugonidi del 1104, che raccoglieva e curava gli ammalati e i viandanti della zona, e riuniva alle sue dipendenze i coloni del posto.
Sempre a detta di Guerrini e Ragazzi questo monastero, poi divenuto ospizio, a seguito di saccheggi e devastazioni subiti nelle irruzioni degli eserciti transitanti per la Via Postumia, poco distante, decadde dalla sua antica rinomanza. Gli abitanti, trovandosi troppo esposti ed indifesi, si sarebbero ritirati verso quello che doveva rimanere il centro principale della zona, cioè l'odierna Redondesco: luogo più protetto dal fiume Oglio e più sicuro. Fu allora che avrebbe avuto inizio la vita del villaggio e della comunità religiosa di Redondesco, e al chierico che l'assisteva spiritualmente per incarico del monastero di San Salvatore, sarebbe stato dato il titolo di praepositus, di sicura origine monastica, rimasto al parroco di Redondesco fino ai giorni nostri.
(wikipedia)

Di S. Salvatore di Redondesco/Mosio parla anche il Faino in questi termini: “Sotto la Parrocchia di Redondesco l'Oratorio Campestre S. Salvatoris, che era l'antico Hospitale de Moso soggetto al monastero di Acquanegra, fu alienato dal Cardinale Sigismondo Gonzaga quando era Abbate Commendatario di Acquanegra, e passato quindi in proprietà privata di questi cittadini mantovani che a stento vi mantenevano un povero prete in funzione di Parroco, mentre essi vi detenevano i 700 piò di dotazione fondiaria di quella chiesa”. Faino, Oratorium Campestre S. Salvatoris



Parrocchia Redondesco

Nella visita pastorale del 1566 si ha notizia della chiesa di San Pietro, della chiesa di San Zenone, della chiesa di San Rocco, della chiesa di Santa Sebina e della chiesa di San Cassiano (Guerrini 1940 b; Ragazzi 1960).
Nel 1654 sono richiamati gli oratori di San Salvatore, dei Santi Fabiano e Sebastiano, di San Cassiano di ius patronato dei conti Arrivabene, di San Pietro, di San Zenone e di San Rocco (Guerrini 1918).
Nella visita pastorale del 1902 vengono ricordati gli oratori di San Domizio, di San Salvatore, di San Pietro (Visita Origo 1901).




Parrocchia di Redondesco Tel 0376/954126